Centro Inmetamorfosi

Counselling a Mediazione Animale

Ho sempre pensato e sentito quanto nella mia esistenza la presenza dei miei animali fosse stata fondante e formativa per la mia persona.

Ho sempre sentito che il trascorrere tempo con loro avesse il sapore di  un “tempo” a me rispondente, come uno degli abiti a me più comodi, piacevoli e naturali.

Ho sempre pensato che chi non avesse avuto la possibilità di entrare in contatto con loro, da quelli  domestici a quelli selvatici, si fosse perso una gran fetta di opportunità relazionale.

Ho sempre pensato che chi non avesse usufruito della vicinanza, del calore, della presenza, del contatto con un animale si fosse perso la capacità di giocare, scherzare, ancora come un bambino…

Ho spesso pensato anche, che chi avesse avuto la fortuna di vivere quotidianamente con un animale avrebbe sviluppato sempre più  la sensibilità e l’umanità, anche perché, in tanti anni di vicinanza, ho avuto la sensazione di imparare un linguaggio sempre più semplice e leggero, di abitare luoghi che evocano comunanza e comunione  nel senso più ampio.

 

Nasce da qui, ma non solo, l’idea di sfruttare al meglio quelle abilità relazionali che ogni animale che ci vive accanto ci esorta a sviluppare per imparare a leggerlo, sentirlo, comprenderlo e accudirlo.

 

E da qui nasce, anche, l’ipotesi di proporre un  lavoro sulla singola persona ma anche sul gruppo partendo dalla relazione tra uomo e animale, quale spazio di esplorazione per sfruttare al meglio capacità e abilità da spendere in ambiti meno protetti quali quelli tra umani. In questo modo un’osservazione attenta e scrupolosa del rapporto con i nostri animali ci permette di sdoganare perplessità, incertezze, dubbi e difficoltà presenti in zone relazionali più a rischio…. coppia, famiglia, colleghi di lavoro, sfruttando al meglio le capacità usate in tale relazione.

Insomma il counselling a mediazione animale vuole semplicemente rispondere a domande quali: come posso recuperare tutto quel mondo relazionale che si manifesta con così tanta spontaneità e naturalezza nel rapporto con il mio gatto? Come posso trasferire parte di quella modalità affettiva in altre relazioni? Come posso riappropriarmi di quella dimensione di gioco, contatto fisico, spontaneità corporea, disponibilità dialogica che trovo tanto naturale con il mio cane, per spenderlo con più efficacia nella relazione con i miei simili?

Rispondere a tali domande significa recuperare tutte quelle risorse ben spese con il mondo animale di affezione per imparare ad usare la formula magica, con i suoi singoli ingredienti, anche in ambiti a noi meno congeniali allo scopo di affinare l’ascolto di sé, dei propri bisogni e di relazioni affettive più rispondenti alla propria sensibilità e affinità.

 

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